Perché i ghiacciai si muovono come fiumi lenti? Scienza, curiosità e segreti del ghiaccio che trasforma le montagne

I ghiacciai sono imponenti fiumi di ghiaccio che hanno modellato silenziosamente il nostro pianeta per milioni di anni. Apparentemente immobili, come antichi guardiani delle montagne, essi si muovono lentamente e inesorabilmente, scolpendo valli e trasportando detriti nel corso del tempo.

Il paradosso del ghiaccio che scorre

La prima meraviglia dei ghiacciai è che, pur essendo formati da ghiaccio solido, si comportano come fluidi densi. Questo apparente paradosso ha affascinato scienziati e alpinisti per secoli. Come può qualcosa di rigido muoversi come un fiume in lento avanzamento?

La risposta sta nelle straordinarie proprietà fisiche del ghiaccio sottoposto a pressione. Quando lo spessore supera i 50 metri, il suo peso modifica la struttura cristallina, permettendogli di deformarsi e scorrere gradualmente.

La danza molecolare nel cuore del ghiacciaio

A livello microscopico, le molecole d’acqua si legano, si rompono e si riformano continuamente. Questo processo, chiamato ricristallizzazione, fa sì che il ghiaccio si comporti come una sostanza viscoelastica.

Osservando un ghiacciaio, si assiste a un enorme esperimento di fisica in movimento lento. I cristalli scorrono l’uno sull’altro lungo piani di minor resistenza, simili a carte che si muovono in un mazzo, permettendo al ghiaccio di scorrere pur mantenendo la sua solidità.

Due meccanismi di movimento, una forza inarrestabile

I ghiacciai si muovono principalmente in due modi:

  • Deformazione interna: il ghiaccio si piega e scorre sotto il suo stesso peso.
  • Scivolamento basale: l’intero ghiacciaio scivola sul terreno sottostante, facilitato dall’acqua di fusione che funge da lubrificante.

Questo secondo meccanismo può far accelerare notevolmente il movimento. Alcuni ghiacciai in Groenlandia e in Antartide si spostano fino a 10-15 metri al giorno, mentre nelle Alpi la velocità è di pochi centimetri o millimetri.

I ghiacciai: scultori del paesaggio

Il potere trasformativo dei ghiacciai sul territorio è uno degli aspetti più affascinanti. Come enormi nastri trasportatori, raccolgono rocce e detriti nel loro cammino, incorporandoli o spingendoli davanti a sé.

Questo processo erosivo ha dato origine a formazioni geologiche spettacolari:

  • Le maestose valli a U, dal profilo arrotondato;
  • I suggestivi fiordi di Norvegia e Nuova Zelanda;
  • I misteriosi drumlin, colline allungate modellate dal ghiaccio;
  • I pittoreschi laghi glaciali che punteggiano le Alpi e altre catene montuose.

Curiosità sorprendenti

I ghiacciai emettono suoni particolari: scricchiolii, gemiti e persino boati quando grandi blocchi si fratturano. Gli Inuit dell’Artico hanno sviluppato un ricco vocabolario per descrivere questi “dialetti glaciali”.

Inoltre, sotto alcuni ghiacciai si nascondono veri e propri laghi e fiumi subglaciali. Il Lago Vostok in Antartide, scoperto nel 1996, è intrappolato sotto 4 km di ghiaccio da almeno 400.000 anni e potrebbe ospitare forme di vita ancora sconosciute.

I ghiacciai “selvaggi”: i surge

Alcuni ghiacciai mostrano un comportamento imprevedibile, noto come “surge”. Dopo lunghi periodi di lento movimento, improvvisamente accelerano da 10 a 100 volte la loro velocità abituale, avanzando di chilometri in pochi mesi per poi rallentare nuovamente.

Il ghiacciaio Bråsvellbreen nello Svalbard ha registrato un surge nel 1937-38, avanzando di 20 km in pochi mesi. Gli scienziati ritengono che l’accumulo di acqua sotto il ghiacciaio, superata una soglia critica, agisca come un cuscinetto idraulico, facilitando questo improvviso scivolamento.

L’erosione glaciale: una forza inarrestabile

Il potere erosivo dei ghiacciai è straordinario: possono trasportare massi grandi come case e modellare rocce estremamente dure. Le rocce, levigate su un lato e frastagliate sull’altro, testimoniano il passaggio del ghiaccio: il lato a monte viene lisciato, mentre quello a valle si rompe per la diminuzione della pressione.

Le striature sulle rocce indicano la direzione del movimento del ghiacciaio, come una gigantesca firma lasciata sul paesaggio.

L’equilibrio delicato di un gigante

Ogni ghiacciaio vive in un equilibrio dinamico tra accumulo (neve che si trasforma in ghiaccio) e ablazione (fusione e sublimazione). La linea che separa queste due zone, detta ELA (Equilibrium Line Altitude), è un indicatore essenziale della “salute” del ghiacciaio.

Quando questo equilibrio viene alterato, come avviene in molte regioni a causa del riscaldamento globale, i ghiacciai si ritirano, rivelando paesaggi nascosti da migliaia di anni e modificando l’idrologia di intere zone.

I ghiacciai sono una delle manifestazioni più affascinanti della forza della natura: sembrano immobili, ma sono in costante movimento; sono solidi eppure fluiscono come liquidi; distruggono e modellano il paesaggio, creando alcuni degli scenari più spettacolari della Terra. Studiandoli, comprendiamo meglio non solo il nostro pianeta, ma anche le straordinarie proprietà dell’acqua, la sostanza più comune e meravigliosa che conosciamo.

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