Il tragico attacco all’ospedale di Gaza: Chi è il colpevole?
Una catastrofe inattesa
Recentemente, un video ha rivelato le possibili implicazioni del crescente conflitto tra Israele e Palestina. Mentre il mondo sperava che la situazione potesse calmarsi con la visita del presidente statunitense Joe Biden in Israele, Giordania ed Egitto, un evento tragico ha scosso tutti. Il 17 Ottobre, l’ospedale Ahli Arab è stato preso di mira, un luogo che dovrebbe essere al sicuro da attacchi in tempi di guerra. La devastazione ha causato un numero incerto di vittime, stimato tra 200 e 500 persone, molte delle quali donne e bambini rifugiati dall’ospedale per sfuggire ai bombardamenti. Tuttavia, i numeri potrebbero peggiorare.
La controversia sull’attacco
Nonostante la mia discussione riguardi Israele, lo stesso paese sostiene che l’ospedale è stato colpito durante il lancio di una batteria di razzi di Hamas, con uno che avrebbe accidentalmente distrutto l’edificio. Tuttavia, dalla Striscia di Gaza, le accuse sono rivolte ad Israele, sostenendo che l’ospedale sarebbe stato colpito da uno dei loro razzi rilasciati dagli F15 o F16 che quotidianamente bersagliano l’area. Queste affermazioni rimangono non confermate.
Secondo le prime dichiarazioni di Charles Michel, presidente del Consiglio Europeo, l’attacco violerebbe il diritto internazionale. Ursula Von Der Leyen, tuttavia, è più cauta e attende ulteriori conferme. Inoltre, la Giordania, gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita hanno condannato l’attacco israeliano all’ospedale, sostenendo la causa palestinese. Dall’Iran, si riscontra una critica più dura contro Israele.
La posizione di Israele
Israele ha fornito come prova un video che mostrerebbe razzi lanciati dalla Striscia di Gaza. Tuttavia, dovrà fare molto di più per provare la sua innocenza. La questione rimarrà aperta per un tempo indefinito, probabilmente rimanendo ambigua anche in futuro.
Il punto cruciale del problema
La questione chiave è: è questo il punto? Forse è anche questo perché le ambasciate israeliane in molti stati, tra cui Turchia e Giordania, sono state assediate da persone infuriate, che hanno già scelto il loro colpevole. Ma a mio parere, il fulcro della questione è un altro: fino ad oggi, più di 1200 persone innocenti sono morte negli attacchi di Hamas a Israele, ne sono prigioniere altre 200 dei terroristi, e se continua così, hanno poche possibilità di vedere la fine della guerra.
Sono morti migliaia e migliaia di civili palestinesi, a cui aggiungiamo i 500 di ieri sera, ma ci sono ancora altri 2 milioni di palestinesi prigionieri in quella trappola per topi che è diventata la striscia di Gaza, in attesa di capire come moriranno, se di stenti per la fame e la sete o uccisi da un razzo guidato da Tel Aviv.
Il ruolo delle altre potenze
Riguardo al conflitto alla porta di Israele, ci sono altre potenze coinvolte. L’Iran, l’esercito più grande del Medio Oriente, e gli Stati Uniti, che continuano a inviare armi e supporto per l’attacco alla Striscia di Gaza. E molti altri stati, tra cui Qatar, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, l’Egitto e via dicendo. Tutti stanno rilasciando comunicati stampa a ripetizione: fermatevi, condanniamo l’atto criminale, deprechiamo l’interruzione di forniture idriche, alimentari e medicinali e via dicendo.
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Di fronte alla catastrofe di un ospedale raso al suolo con centinaia di morti, oltre a rimbalzarsi le colpe, bisognerebbe fermarsi a pensare a quanta devastazione insensata si stia producendo, a quanto si stia realizzando un’altra vergogna per l’umanità di cui nessuno sente il bisogno.